Presentazione Esopo

Pietro De Luigi on web

 

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LA STORIA DI ESOPO

l’uomo che inventò le storie

(Parte prima)

Monologo teatrale con musiche dal vivo

di e con Pietro De Luigi.

Spunti musicali da Bach, Debussy, Rossini, Wagner scelti da Pietro De Luigi

arrangiati e rielaborati al pianoforte da Franco Versetti

 

Gli antichi Greci consideravano Esopo, nonostante le umili, sfortunatissime condizioni di vita, un grande saggio. Inventore delle favole - come Omero della poesia - egli era un vero maestro, un riferimento in cui specchiarsi e riconoscere i cromosomi del proprio futuro sviluppo. “Esopo può stare accanto ad Omero; forse di più: il cieco di Chio e il deforme schiavo frigio sembrano rappresentare le fondazioni della grecità, le categorie di un mondo intellettuale [...] Hanno nei secoli perduto ogni connotato sicuramente tangibile: e tuttavia essi sono i due luoghi terminali della fantasia greca, due sedi simboliche, da una parte uno dei grandi insondabili templi del mondo, dall’altro un sasso attentamente lavorato da un anonimo contadino, e piantato nel suolo accanto ad una tana di lepri, tra rovi ed ulivi.” (Giorgio Manganelli). Socrate, che ammirava grandemente Esopo, dedicò alle sue favole gli ultimi giorni della sua vita terrena, mettendole in versi, in “musica”, come ci riferisce Platone nel Fedone. Lo stesso Platone prediligeva le narrazioni, i mytoi, sul tipo di Esopo, e, con il consueto scrupolo pedagogico, auspicava che gli educatori raccontassero ai piccoli buone favole “in modo da plasmarne le anime con grande cura, più di quanto non si faccia materialmente per i loro corpi”. Nel quinto secolo avanti Cristo circolava già in Grecia, con popolarità straordinaria, un Romanzo di Esopo, narrazione delle avventure di quell’originale, spassosissimo sapiente intercalata dalle favole narrate da lui stesso. Realmente esistito nei sec. VII-VI a.C., Esopo vi compariva come figura già leggendaria, col suggello della protezione divina, ma soprattutto come modello di virtù, intelligenza e simpatia schierate, senza oltranzismi, a difesa della libertà e della giustizia contro l’ignoranza e l’arbitrio. Questo Romanzo purtroppo è andato perduto. Ma ci sono giunte altre testimonianze (tra cui il bizantino Planude, ripreso da La Fontaine) cui liberamente - un occhio ai bambini, un altro ai valori intramontabili che la grecità ci ha consegnato - si ispira il presente lavoro.

 

 

 

 

 

la realtà in trasparenzaLa Terra di Hûrqalyâ

 

 

 

 

 

 

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